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martedì 20 settembre 2016

ELEZIONE DEL PAPA NERO? SI, IL PREPOSITO GENERALE DEI GESUITI!

L'amico Dott.G.I. sottopone ai lettori di "duca dei tempi" un'analisi dettagliata da leggere con attenzione e da non perdere di vista.
Grazie Dott.G.I!!!!!




In tema di papa & Chiesa, questa notizia, secondo me, è destinata a cambiare tutti gli attuali equilibri di potere nella Chiesa e potrebbe essere quella decisiva a cui si riferiscono i messaggi di Anguera.

Sui mezzi di informazione non se ne parla in alcun modo e anche in rete c'è pochissimo. Sto ancora cercando chi possano essere i possibili candidati e non sono riuscito a trovare nulla, nemmeno un nome.

Quando si elegge un nuovo papa, sempre si fanno i nomi dei papabili. Il prossimo 3 ottobre si eleggerà il nuovo “papa nero” (con un conto alla rovescia che va avanti da molto tempo) e non se ne sa ancora nulla.


La Compagnia di Gesù si prepara al cambio della guardia ai vertici. Il Preposito Generale (così si chiama il Generale dei Gesuiti), lo spagnolo Padre Adolfo Nicolas Pachon, compie infatti 80 anni e ha ufficializzato le proprie dimissioni. I Gesuiti, dunque, a ottobre saranno chiamati nella 36ma Congregazione Generale ad eleggere il nuovo successore di Sant’Ignazio di Loyola.

Il superiore generale dei gesuiti, a differenza di tutti gli altri ordini religiosi, viene eletto a vita, come il pontefice, ed è per questo che viene definito il “papa nero”.

È stato lo stesso Padre Nicolas ad annunciare la decisione di voler lasciare l’incarico al compimento dell’ottantesimo anno di età.

A interrompere la consuetudine è stato, nel 2008, il predecessore Padre Kolvenbach, penultimo generale della Compagnia (ritiratosi in Libano).

Questa nuova consuetudine ha fatto molto discutere, perché da quando è stata introdotta per il papa nero, stranamente è arrivata pure al papa bianco (dimissioni di Benedetto XVI). E si vanno facendo sempre più forti le voci che anche Bergoglio (gesuita) si dimetterà al compimento degli 80 anni, cioè a fine 2016.

Secondo questa ipotesi, potrebbe rendere note le sue dimissioni alla chiusura dell´anno santo, il 20 novembre, e dare il “buonasera” definitivo in occasione dell´ottantesimo compleanno: il 17 dicembre 2016 compirà 80 anni. Raggiungerà l´età in cui i cardinali escono dalla cerchia degli elettori del papa e non vengono nemmeno più presi in considerazione per l´ufficio petrino.

Il Papa ha dato una debole smentita, però la voce gira insistente e si sa che valore hanno queste smentite.

http://www.lastampa.it/2016/05/30/vaticaninsider/ita/vaticano/se-francesco-smentisce-di-voler-rinunciare-al-pontificato-LSV1aysvfkm1z4Q84s2N7J/pagina.html

Anche secondo Dagospia, “BERGOGLIO NON MORIRÀ PAPA” (ma bisognerebbe aspettare la morte di Benedetto).

Retroscena firmato Dagoreport: "Nei sacri palazzi ormai matura la convinzione che Bergoglio non morirà Papa. Sarà fiaccato dalle manovre contro di lui e prima o poi si arrenderà. Ma quando? I cardinali con la coscienza più pesante guardano con interesse alle condizioni di salute di Joseph Ratzinger. Non che gli vogliano particolarmente bene. È che sanno che Bergoglio non si dimetterà mai finché è vivo il predecessore: una Chiesa con tre Papi in vita farebbe ridere il pianeta".

http://www.blitzquotidiano.it/rassegna-stampa/dagospia-papa-francesco-complotto-vaticano-per-farlo-fuori-2295264/#sthash.lP9AT7mb.dpuf

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11836620/Dagospia--l-indiscrezione-sulle-dimissioni.html

A parte queste speculazioni, però, dicevo che la consuetudine di restare a vita è stata cambiata senza modificare le Costituzioni della Compagnia.
In precedenza era capitato solo due volte che un superiore dei gesuiti lasciasse prima della morte: è accaduto con p. Kolvenbach, a capo della Compagnia dal 1983 al 2008 e con p. Pedro Arrupe, che nel 1980, presentò le sue dimissioni a Giovanni Paolo II, il quale le respinse: un anno più tardi, Arrupe fu colpito da un ictus e lasciò.

Di recente è stata discussa la possibilità di modificare le costituzioni della Compagnia, introducendo, per la durata del mandato conferito al preposito, un limite temporale (es. 75 anni). Tuttavia, Benedetto XVI diede parere negativo e dato il legame speciale che lega i Gesuiti al papa (i Gesuiti fanno un quarto voto speciale di obbedienza al papa) una volta eletto il nuovo preposito generale, il papa viene immediatamente informato per l’assenso pontificio al nuovo eletto.
...
28. Pedro Arrupe (22 maggio 1965 - 3 settembre 1983)
29. Peter Hans Kolvenbach (13 settembre 1983 - 14 gennaio 2008)
30. Adolfo Nicolás (dal 19 gennaio 2008)

https://it.wikipedia.org/wiki/Preposito_generale_della_Compagnia_di_Gesù
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/Nicols-compie-80-anni-e-lascia-la-guida-dellOrdine-.aspx
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/elezione_papa_gesuiti_francesco-1867092.html

Attraverso una lettera firmata l'8 dicembre 2014, il padre Adolfo Nicolas, Superiore Generale della Compagnia, ha convocato ufficialmente la Congregazione Generale n. 36 dei gesuiti, da tenersi nell'ottobre 2016, nella Curia Generale di Roma.

Lettera
La Congregazione Generale 36ma inizierà con l'Eucaristia, celebrata la sera del 2 ottobre 2016. La prima sessione plenaria avrà luogo il 3 ottobre 2016, festa di San Francesco Borgia, terzo generale, nella Curia Generalizia a Roma.
http://news.gesuiti.it/wp-content/uploads/sites/11/2014/12/lettera.pdf

Qualcuno ha notato che il 3 ottobre è il capodanno ebraico (che per gli ebrei inizia già alla sera del 2), primo di Tishrei, Rosh Hashanah, il primo giorno dell'anno ebraico ipercabalistico 5.777.
Anche il 36 è un numero cabalistico (equivale al 666, perchè sommando 1 + 2 + 3 + ...36 = 666).
Inoltre, stranamente, tra l'8 dicembre 2014, data della lettera di convocazione, e il 3 ottobre 2016, giorno della prima sessione plenaria, trascorreranno esattamente 666 giorni.
In pratica, nella lettera di dimissioni, padre Adolfo Nicolas ha ufficializzato a tutti i membri che avrebbe lasciato l'incarico... però tra 666 giorni.

Ora, senza parlare della discussa storia dell'Ordine dei Gesuiti, dei loro rapporti con la Massoneria (secondo alcune testimonianze sarebbero proprio i Gesuiti a controllare sia la Massoneria che gli Illuminati per costruire il Nuovo Ordine Mondiale), dell'abolizione dell'Ordine nel 1773 da parte di Papa Clemente XIV, delle gravi accuse ascritte (accuse di regicidio, di pervertire l'ordine sociale, ecc.)..., chissà se il prossimo papa nero possa essere qualcuno di veramente pericoloso per la Chiesa.

Qualcuno si ricorderà dei messaggi di Anguera dove si parla di una "famosa congregazione".

3.260 - 1 gennaio 2010
“La Chiesa incontrerà un grande ostacolo nella rivolta di una famosa congregazione.”

3.931 - 25.01.2014
“Vivete nel tempo delle grandi confusioni spirituali. Il fumo del demonio causerà grande confusione nella Chiesa del Mio Gesù. Una grande rivolta si solleverà ed una famosa congregazione si dividerà.”

Se questa congregazione si rivolterà, si rivolterà contro il papa.
Potrebbe essere proprio la congregazione dei gesuiti a cui Francesco appartiene.

Tenendo presente il messaggio che afferma:

"il veleno è nell'albero non nel frutto" (3.790 - 16 marzo 2013)

che tratta del successore di Pietro: l'albero potrebbe essere l'Ordine dei Gesuiti (divenuto massonico); "il veleno" è il male, le dottrine diaboliche...; "il frutto" dovrebbe essere il papa gesuita, che non porta il veleno dell'albero-Ordine.

Dal messaggio 2.778, comprendiamo che il "veleno mortale" è la dottrina marxista, il Comunismo di cui parla la Madonna a Fatima. In teologia, si chiama "teologia della liberazione", molto diffusa in America latina.
http://win.storiain.net/arret/num124/artic5.asp

Leggiamo in che termini ne parla la Madonna ad Anguera ("...lavora apertamente per distruggere il Vangelo di mio Figlio"):

115 - 17 dicembre 1988
«Miei amati figli, questi sono i miei tempi. Questi sono i tempi nei quali la vostra Madre Celeste vi chiede di essere fedeli al Vangelo di mio Figlio. I tempi della dolorosa purificazione si stanno avvicinando. MOLTO PRESTO L’APOSTASIA DIVENTERÀ VISIBILE. Solo coloro che sono uniti al Santo Padre saranno salvati dal naufragio...
La mia Chiesa è internamente divisa e in pericolo di perdere la vera fede. Molti errori vengono diffusi al suo interno E I VERI COLPEVOLI SONO I PASTORI che non obbediscono al vicario di mio Figlio Gesù Cristo...
Molti vescovi, sacerdoti e religiosi sono solo ed esclusivamente preoccupati per i PROBLEMI SOCIALI. Essi stanno dimenticando che Gesù è morto sulla croce e che è risuscitato per ottenere per noi il grande dono della redenzione e per salvare anime.
Così la teologia della liberazione si sta diffondendo sempre più, portando innumerevoli figli sulla via della perdizione. LA TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE, CON LE SUE TATTICHE INGANNEVOLI, LAVORA APERTAMENTE PER DISTRUGGERE IL VANGELO DI MIO FIGLIO. Tutti voi sacerdoti dovreste combattere molto per la salvezza dell’umanità...
Figli amati, la mia Chiesa è nelle tenebre. Voi siete la vera luce. La salvezza della mia Chiesa dipende da voi...»

I maggiori esponenti della teologia della liberazione indubbiamente appartengono all’Ordine dei Gesuiti (ma sono coinvolti anche altri Ordini).
Sia Benedetto XVI, sia, soprattutto, Giovanni Paolo II non provavano enorme simpatia per i gesuiti. Papa Wojtyla, approfittando della malattia del padre generale Pedro Arrupe, decise di commissariare l’ordine. Una decisione, senza precedenti, che venne vista da molti come un segno di sfiducia nei confronti dei gesuiti, tanto che il teologo Karl Rahner scrisse al Papa una lettera di "protesta". Ma anche Benedetto XVI ha nutrito, nel corso del suo pontificato, dubbi sull’azione della Compagnia. In occasione dell'elezione del nuovo padre generale, Adolfo Nicolas, avvenuta nel 2008, Papa Ratzinger inviò (forse memore di come molti gesuiti, specialmente in Sudamerica, avessero "sposato" la teologia della liberazione), una lettera invitando i gesuiti ad una "maggiore fedeltà nel promuovere la vera e sana dottrina cattolica".
http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/esteri/papa-gesuiti/gesuiti-papa-nero/gesuiti-papa-nero.html

“I gesuiti hanno preso il timone della Chiesa, ma per condurla dove?”
Concludo con le considerazioni di questo articolo molto equilibrato sulla "mutazione antropologica" dei gesuiti, che consiglio di leggere:

«Per due volte i Gesuiti hanno preso in mano le sorti della Chiesa cattolica e l'hanno praticamente salvata in frangenti estremi: la prima, fra XVI e XVII secolo, quando stava per cadere in pezzi sotto il doppio urto della rivoluzione protestante e di quella scientifica; la seconda, al principio del XX, quando stava per soccombere al modernismo e alla secolarizzazione. Oggi essi stanno portando avanti un terzo, supremo tentativo per salvarla, COME ESSI PENSANO, dal naufragio definitivo; e lo stanno facendo dopo aver portato un loro confratello sul soglio di san Pietro, cosa mai avvenuta prima, al preciso scopo di giungere a una "normalizzazione" dei rapporti con la massoneria, loro antica amica-nemica, con la quale intrattengono complessi ed ambigui rapporti da due secoli e mezzo (precisamente, da quando la massoneria scozzese si pose al servizio dei tentativi di restaurazione cattolica e giacobita in Inghilterra).
(...)
Sia come sia, resta un grande punto interrogativo: ora che sono arrivati al vertice della Chiesa cattolica, con un loro progetto mondiale, che differisce, su punti non certo secondari, da quello tradizionale, portato avanti da un Pio XII, da un Giovanni Paolo II, da un Benedetto XVI (costretto ad abdicare, quest'ultimo, dalle pressioni dei gesuiti, oltre che dei media laicisti e mondialisti, della finanza e della massoneria?), che uso faranno del loro potere, del loro prestigio, della loro cultura, della loro abilità diplomatica e della loro spregiudicatezza? Davvero vorranno proseguire sulla linea di un "ECUMENISMO" che equivale al relativismo religioso; di un POPULISMO che corrisponde a una versione aggiornata e corretta del marxismo; e, soprattutto, di un "UMANISMO" – in significativa convergenza con la massoneria – che, di fatto, spodesta Dio per mettere, al suo posto, l’uomo, la sua "dignità", il suo orgoglio, specialmente intellettuale?»

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=53779

Papa Francesco potrebbe non voler obbedire a qualche ordine del suo nuovo superiore gesuita, o potrebbe imporre qualche decisione sgradita al suo stesso Ordine, che provocherebbe la rivolta.

2.905 - 20/10/2007
Cari figli, un grande albero sarà tagliato e da lì nascerà la grande battaglia.

2.489 - 27.02.2005
Un albero grande sarà tagliato e i suoi frutti cattivi non si moltiplicheranno più.

Bisogna prestare molta attenzione a questa prossima elezione del papa nero.


dott. G.I. 

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